Come si manifesta un infestazione da tarli

Quando è in atto un’infestazione da tarli, può capitare di percepire un fastidioso rumore, simile a rosicchiamento, in corrispondenza delle travi o dei manufatti infestati, soprattutto nelle ore serali e notturne.
Quando ciò accade, vuol dire che l’infestazione è causata da una particolare specie di tarli appartenente alla famiglia degli Anobidi, lo Xestobium rufovillosum, detto anche Grande Tarlo o Orologio della Morte, oppure da tutte le specie di tarli appartenenti alla famiglia dei Cerambicidi, i cosiddetti Capricorni delle case.

Il rumore del Capricorno è prodotto in fase larvale, periodo durante il quale il tarlo scava le gallerie all’interno del legno. La durata di questa fase è generalmente compresa tra i 7 e i 12-15 anni, per cui il disagio arrecato è notevole, soprattutto nei casi in cui l’infestazione sia in corso in una camera da letto, disturbando il sonno.

Lo Xestobium rufovillosum, invece, produce il rumore al termine della fase larvale, quando, trasformandosi in tarlo adulto, prima di uscire dal foro di sfarfallamento, emette i segnali sessuali per attirare le femmine. I rumori avvertiti corrispondono ai colpi battuti a tempo regolare e inferti con il protorace (la porzione superiore della corazza che ricopre il capo) contro le pareti della galleria.

Tarli Cerambicidi e Capricorni delle case

Tarli cerambicidi capricorni delle caseI tarli Cerambicidi si presentano con dimensioni consistenti, rispetto alle altre famiglie di tarli, e sono caratterizzati da antenne portate all’indietro, per questo sono comunemente conosciuti come “capricorni”.

Tendono ad attaccare legno stagionato, ma non più vecchio di 80-100 anni, perché non possiedono quelle sostanze in grado di farli sopravvivere per digerirlo.

tarli Cerambicidi sono considerati i tarli più pericolosi, per via dei danni che sono in grado di causare sul legno:

  • le larve scavano gallerie larghe anche 1 cm;
  • scavano in tutte le direzioni, e il legno attaccato internamente può, a lungo andare, ridursi a semplici ammassi di polvere (rosume), che riempie le gallerie;
  • una sola larva può essere in grado di determinare la rottura di una trave, se la sua galleria percorre la trave in piano ortogonale all’asse;
  • scavano le gallerie in profondità, fino a raggiungere il duramen.

La pericolosità dell’infestazione da tarli Cerambicidi è data dal fatto che non è semplice accorgersi dell’infestazione in atto, in quanto può palesarsi con fori e rosume dopo molti anni. Inoltre, il numero di fori riscontrati può nascondere un’infestazione molto più elevata, poiché diversi tarli adulti possono fuoriuscire dallo stesso foro di sfarfallamento.

Le strutture attaccate, quindi, riducono notevolmente la propria resistenza meccanica, rischiando di crollare parzialmente o totalmente, soprattutto se si tratta di strutture portanti.

Le infestazioni da tarli Cerambicidi si diffondono molto facilmente, in quanto gli adulti sono ottimi volatori.

Uno dei più diffusi tarli Cerambicidi è l’Hylotrupes bajulus, conosciuto come “capricorno delle case”, che tende ad attaccare soprattutto strutture portanti, travi e capriate.

Ciclo biologico dei tarli Cerambicidi

  • I tarli adulti sfarfallano in primavera e la femmina depone da decine a centinaia di uova, in fessure profonde o sulla superficie del legno.
  • Dopo circa 3 settimane, le uova si schiudono e le larve iniziano a scavare le gallerie in tutte le direzioni, raggiungendo il legno in profondità. Durante la fase di scavo, le larve dei tarli Cerambicidi emettono il tipico rumore di perforazione del legno. Il rosume prodotto si presenta con una consistenza molto fine.
  • Raggiunta la maturità, la larva del tarlo si sposta in prossimità della superficie del legno, dove allestisce la camera pupale, all’interno della quale resterà per circa 15 giorni, sotto forma di pupa.
  • Terminata la fase di pupa, il tarlo Cerambicide, ormai diventato adulto, pratica un foro ovale di notevoli dimensioni, per sfarfallare, deporre le uova e dare inizio a un nuovo ciclo.

La durata del ciclo può variare da 1-2 a 15-17 anni, a seconda delle temperature e dei valori di umidità dell’ambiente.

Tarli Anobidi

Gli Anobidi sono tarli che, in fase adulta, presentano un colore che va dal rossastro al bruno scuro.

Tendono ad attaccare sia legno morto anche da molto tempo e, quindi, manufatti in legno molto antichi, e sia materiali costituiti da cellulosa, come la carta.

I tarli Anobidi causano danni sia di tipo strutturale che estetico. Generalmente, infatti, attaccano l’alburno del legno e, in casi di infestazione molto elevata, le gallerie prodotte possono causare seri danni a travi e capriate. Le opere d’arte, invece, subiscono un danno prevalentemente estetico, per via dei fori di sfarfallamento.

Quando i tarli Anobidi attaccano il legno, l’infestazione aumenta in modo costante e si diffonde anche su altri oggetti presenti nello stesso ambiente.

Oltre a danneggiare i manufatti in legno, un’elevata infestazione da tarli Anobidi, può dare vita ai parassiti dei tarli, che pungono l’uomo in maniera dolorosa e causano reazioni allergiche sulla pelle.

Tra i tarli Anobidi più diffusi, troviamo l’Anobium punctatum e lo Xestobium rufovillosum.
L’Anobium punctatum è comunemente conosciuto come “tarlo dei mobili”. La femmina depone dalle 20 alle 40 uova e attacca legno di solai, tetti e mobili antichi, presenti in abitazioni, chiese, edifici storici, musei e magazzini.
Lo Xestobium Rufovillosum è il tarlo Anobide più grande, ed è comunemente conosciuto come “orologio della morte”, per via del tipico rumore che provoca, battendo il capo contro le pareti delle gallerie, come richiamo sessuale. La femmina depone dalle 40 alle 200 uova. Tende a provocare danni molto seri, attaccando travi, capriate, legno strutturale, mobili e sculture.

Ciclo biologico dei tarli Anobidi

Tarli Anobidi - Ciclo di vita

  • I tarli Anobidi adulti sfarfallano in primavera (Aprile-Giugno) e, le femmine, dopo l’accoppiamento, depongono le uova, invisibili all’occhio umano, sulle superfici rugose del legno.
  • Dopo circa 2-4 settimane, le uova si schiudono e le larve si introducono definitivamente nel legno, iniziando a scavare le gallerie, che sono piene di rosume e seguono un percorso irregolare.
  • Raggiunta la maturità, la larva allestisce la camera pupale, dove si trasforma in pupa in 2-4 settimane.
  • Terminata la fase pupale, il tarlo, divenuto adulto, sfarfalla, praticando il foro di sfarfallamento. L’adulto provvede a deporre le uova e il ciclo ricomincia.

Il ciclo completo dura circa 1-2 anni, ma può subire accelerazioni in ambienti riscaldati.

Tarli Lictidi

Pur essendo molto piccoli, sono in grado di attaccare il legno in maniera molto estesa, in quanto uno stesso manufatto ligneo può essere infestato da più generazioni, riducendolo internamente in polvere e lasciando esternamente solo un sottile strato che si rompe alla minima pressione.

Possono, dunque, rappresentare un serio problema, se attaccano strutture costituite da alburno e mobili antichi o supporti di dipinti.

Ciclo biologico dei tarli Lictidi

  • I tarli adulti, che vivono da 2-3 settimane a 1-2 mesi, sfarfallano dal legno, praticando dei fori, per accoppiarsi e deporre le uova in corrispondenza di tagli e screpolature del legno.
  • Dopo circa 10-15 giorni, le uova si schiudono e le larve scavano lunghe gallerie, piene di rosume fine come talco, lungo le fibre del legno.
    Lo sviluppo della larva è favorito da un’elevata umidità del legno e, se gli ambienti non sono molto riscaldati, in inverno fermano la loro opera di scavo.
  • Divenute mature, le larve allestiscono la camera pupale, all’interno della quale restano da 10 giorni a 3 settimane.
  • Terminata la fase di pupa, il tarlo adulto sfarfalla, anche da legni molto duri, attraverso un foro circolare. Gli adulti sfarfallati depongono le uova e, in alcuni casi, attaccano altro legno.

Il ciclo ha generalmente la durata di circa 1 anno.

 

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